Il ristorante dove chi è disoccupato non paga

Ristorante gratis per chi è disoccupato«Il 12 ottobre del 2013, in contemporanea con l’occupazione degli orti urbani di via Goito, il Comitato Precari e Disoccupati si riappropriava dei locali che precedentemente avevano ospitato il servizio di ristorazione La Bilancia, in via dei Mulini 27 a Livorno, e che versavano in stato di abbandono»: a raccontare la storia di Polpetta RistOrto Veg-Freegan sono gli stessi promotori.
«Nel giro di qualche mese la neo-costituita associazione culturale “Mensa Popolare Autogestita” vinceva la sua battaglia contro degrado e disuso e firmava un contratto di comodato gratuito con la società proprietaria dell’immobile, la Spil (51% pubblica)». «Abbiamo dato via al progetto Polpetta RistorOrto Veg-Freegan che non vuole limitare il suo campo d’azione soltanto all’alimentazione, ma si propone di diffondere una coscienza ecosostenibile , anticapitalista , Veg-Freegan. Adotta strategie alternative allo stile di vita convenzionale, puntando a diminuire in modo determinante l’utilizzo delle risorse disponibili, attraverso uno stile di vita che prevede il recupero alimentare contrastando così, in modo diretto, il sistema consumistico che pone come condizione imprescindibile la cultura dello spreco. Ottantanove milioni di tonnellate di alimenti ogni anno in Europa vengono buttati nella spazzatura. Polpetta intercetta il cibo un momento prima che finisca nel cassonetto e lo restituisce alla città sotto forma di pranzi e aperitivi gratuiti o a prezzi politici. Mantenendo intatto lo spirito con cui era avvenuta l’occupazione di questo spazio, prevede l’erogazione gratuita di pasti per le persone rimaste senza lavoro che per usufruire del servizio dovranno presentare il certificato di disoccupazione. Polpetta ha pensato anche ai più piccoli. Nell’area bimbi sono messi a disposizione giocattoli in legno o realizzati a partire da materiali riciclati e su richiesta saranno realizzate feste e merende biologiche».
Chi gestisce Polpetta RistorOrto Veg-Freegan?
«Questo progetto è il frutto dello spirito d’iniziativa di un gruppo di volontari e volontarie che promuovono un metodo alternativo di rapportarsi, anche attraverso il cibo, alla vita.  Oltre ai pranzi durante le settimana ospitiamo presentazioni di libri, proiezioni,dibattiti, laboratori creativo culinari per bimbi, corsi di yoga, laboratori di autoproduzioni e tanto altro».

di Beatrice Salvemini su www.terranuova.it

leparolesanteIl ristorante dove chi è disoccupato non paga
Share this post